Un articolo de “Il Mattino” sulla scissione del PD
Su Il Mattino di oggi, Luigi Basile firma il seguente articolo sulla scissione del Partito Democratico.
Bassolino: La scissione nel PD è colpa di tutti
L’ex governatore ad Avellino: un errore dividersi, ma i vertici non hanno fatto autocritica.
“La scissione è un errore, imputabile non solo a chi ha deciso di andare via, ma anche a chi nel PD non ha fatto nulla per evitarla. Il congresso, quindi, nasce su premesse sbagliate“. È quanto afferma l’ex governatore Antonio Bassolino, che ieri pomeriggio ha fatto tappa ad Avellino, per partecipare alla presentazione del libro di Luigi Anzalone “Eroi nel Paese della Mafia”.
All’appuntamento erano presenti anche l’autore e la presidente dell’associazione EUDEM, Maria Rusolo. “Il Partito Democratico si è quasi suicidato“, incalza Bassolino, “rinunciando al confronto interno e alla discussione, dopo aver incassato una serie di sonore sconfitte elettorali, come quella che si è registrata nell’ultima tornata amministrativa e al referendum costituzionale“.
Bassolino ha poi lanciato una dura stoccata anche alla segreteria regionale della Campania, guidata da Assunta Tartaglione: “Dopo il caso delle candidature false a Napoli, con nove persone presenti in lista a loro insaputa, non ha avuto il coraggio di spendere una parola in merito. È assolutamente vergognoso. Si attende sempre che sia la magistratura a fare chiarezza“.
L’ex inquilino di Palazzo Santa Lucia , dunque, chiede che si volti completamente pagina: “Occorre un rinnovamento molto profondo per recuperare credibilità di fronte ai cittadini. Non sono in vena di nostalgie, ma in passato in altre formazioni politiche, come il PCI, per molto meno si sarebbe aperto un dibattito serio ed articolato. Qui, invece,è successo di tutto e si è sistematicamente evitato di parlarne, determinando un grande malcontento“.
Bassolino non risparmia critiche all’ex premier Matteo Renzi: “Può sembrare un paradosso, ma i problemi del PD sono cominciati con la schiacciante vittoria incassata alle europee, dove anche grazie alla presenza in prima linea del leader nazionale, siamo arrivati al 40% dei consensi. Un risultato che ha determinato un clima di esaltazione.Da quel momento è cominciato il declino. Eppure bisognerebbe sapere che si impara più dalle sconfitte, che dalle vittorie“.
La priorità pertanto è rimettere al centro della discussione le questioni del paese reale: “L’alto tasso di astensionismo conferma che il solco tra la politica ed i cittadini si è allargato. Il PD non è più in grado di interessarsi dei problemi quotidiani e di trovare soluzioni adeguate. Non si può perciò che ripartire dai bisogni delle persone in carne ed ossa, dalla realtà. Quando la politica diventa solo astrazione o tatticismo non svolge più la sua funzione“.
Bassolino, a differenza di altri suoi compagni di strada, ha deciso di restare nel partito, anche se su posizioni molto critiche. Al momento però preferisce non schierarsi ancora pubblicamente, anche se appare intenzionato a giocare fino in fondo la partita congressuale: “Valuterò le opzioni in campo e poi sceglierò da che parte stare. Ma adesso è tempo di discutere di politica e non di numeri“.
Una linea che è condivisa anche dall’ex assessore della giunta regionale ed ex presidente della Provincia, Luigi Anzalone: “La politica è servizio. L’eredità di Aldo Moro ed Enrico Berlinguer non deve essere dispersa. Compresero la necessità di avviare un processo di rinnovamento progressivo, che consentisse il superamento di condizionamenti del vecchio sistema di potere, che aveva impedito all’Italia di crescere e svilupparsi liberamente. La grave crisi che affligge il Paese è anche conseguenza dell’insopportabile gravame che gli è stato imposto da un antistato criminale, creato dalla Democrazia Cristiana, assemblando mafia, Pd, servizi segreti deviati, affaristi e centri reazionari“.
L’esponente politico irpino ha poi espresso una valutazione sulla gestione del PD nazionale: “Massimo D’Alema sarà anche troppo presuntuoso, ma è persona di grande intelligenza. Renzi ha commesso troppi errori, fidandosi degli yes-man e delle per nulla intelligenti e poco virtuose donne di cui si circonda“.
Un’ultima bordata è stata indirizzata alla politica locale: “In provincia di Avellino non si muove mai nulla di nuovo, se non i soliti interessi poco trasparenti“.
QUI è disponibile la versione online dell’articolo.